Dasco: voce del Sud, anima in viaggio

C’è un vento che soffia diverso tra le strade di Catanzaro, un vento che sa di sale e malinconia, di sogni testardi e battiti sinceri. In quel vento è cresciuto Davide Scorza Rotundo, classe 1990, oggi conosciuto semplicemente come Dasco – un nome che suona come un’eco, nato dall’unione delle iniziali del suo nome e del primo cognome.
Cantautore per vocazione più che per scelta, Dasco non ha mai indossato maschere. La sua musica non è costruita, è vissuta. Ogni parola che scrive affonda le radici in emozioni autentiche, ogni nota è l’impronta lasciata da un passo incerto verso la verità. Non canta per moda, canta per necessità.
Nel novembre del 2020, dopo anni di ricerca interiore e musicale, pubblica il suo primo album, “Senza dire niente”. Undici tracce come undici confessioni, ognuna scritta con l’inchiostro dell’anima, tra silenzi pesanti e verità sussurrate. Il titolo sembra un ossimoro, perché in quelle canzoni si dice molto – ma lo si fa con pudore, lasciando che la musica parli dove le parole falliscono.
“Di nuovo insieme”, uno dei brani di punta, nasce dalla collaborazione con Luca Sala, autore che ha già firmato successi per artisti del calibro di Emma Marrone. Questo brano vale a Dasco l’inserimento nella compilation Very Indies 2021, un riconoscimento che premia la qualità indipendente e sincera del suo progetto.
Ma Dasco non si ferma all’album. La sua penna continua a graffiare fogli, a rincorrere melodie. Così nascono i singoli:
- “Più di una canzone”, una ballata d’amore moderna, che racconta l’incontro tra due anime senza etichette. Il videoclip, girato sul lungomare di Catanzaro, è un inno alla libertà di amare, interpretato da Isabella Assisi e Rosario Riccelli, sotto la regia delicata di Roberta Monteverde.
- “Scudo immortale”, un brano che mescola il tono epico al dolore personale, come una poesia di resistenza.
- “Ballo fuori tempo”, un inno a chi si sente fuori sincrono, fuori moda, ma irrimediabilmente vero.
- E l’ultimo arrivato, “Occhi di Calabria”, un tributo intenso e nostalgico alla sua terra, uno sguardo profondo su un Sud fatto di orgoglio e ferite, di bellezza e contraddizioni.
Nel suo percorso, Dasco ha avuto anche l’onore di calcare il palco del leggendario Teatro Ariston di Sanremo, durante la finale nazionale del concorso Sanremo Rock, portando con sé la voce di una regione troppo spesso dimenticata e la forza della musica come atto di resistenza e identità.
Chi lo ascolta, lo capisce subito: Dasco non è solo un cantautore. È un narratore di emozioni, un viandante del cuore. I suoi testi non sono slogan, ma piccoli romanzi in forma di canzone. La sua musica è intima e viscerale, figlia di un Sud che non chiede scuse, ma racconta storie.
Con passo lento ma deciso, Dasco continua a costruire il suo percorso artistico, fedele a se stesso e a quella voce interiore che lo ha spinto, un giorno, a trasformare il dolore e la bellezza della vita… in canzoni.